Che FFFFOUND come surrogato del porno stia dilagando è cosa nota. Questo per dire che è un sabato notte e mai avrei pensato di essere ancora alzato, qui davanti, ma ho visto l'immagine qui sotto e ancora non me la spiego, poi ne ho trovate altre.
Ho pensato che avrei peggiorato la mia posizione rispetto alla pornografia mettendomi a scartabellare compulsivamente Unurth - si dice "scartabellare"? - ed è saltata fuori quest'altra:
Che ci passo di fianco forse tutti i giorni, a Lambrate, ma non abbastanza di fianco, quindi non l'ho mai vista, ma anche per questo mi sembra che allora Milano sia davvero una metropoli. Insomma, mica solo Londra c'ha Banksy (che però è un'altra partita), ci si dà da fare anche qua: le tecnica è già vista e sembra il sogno inconfessabile della Massa Critica, ma mi è piaciuta. Buonanotte.
Lunedì ci passerò davanti.
Saturday, September 26, 2009
Tuesday, September 22, 2009
Lo sfarsi del progetto
Ho re-incontrato queste parole che amo:
"Come potrebbe l’architetto anche il più sensibile il più profetico competere con la vita? Come prevedere che all’angolo tra il bagno e il corridoio il vecchio cadrà e si spezzerà le ossa del bacino? Oppure che Luigi avrà gli occhi azzurri come le piastrelle della cucina? O che alla mattina tu ti incanterai a studiare tutta la luce scalena che si sposta sul tuo letto? No, l’architetto non può combattere contro il disordine brulicante di noi, specie interstizia, bidimensionale fittissima e parlante […]. Consegnateci dei gusci sicuri e asciutti, non pensateci mentre ci sediamo ci alziamo afferriamo la bottiglia sullo scaffale […]. La scomodità non è per noi così scomoda. Lo spazio insufficiente non lo è sempre. L’assurdità di un appartamento può essere amata con tutto il cuore".
"Si vedono gli spigoli delle stanze, i volumi sono nitidi, la luce non conosce intoppi e scivola sui pavimenti, le pareti sono nude e dai soffitti non pende ancora nulla. È il momento in cui la casa assomiglia più alla sua pianta e al suo alzato".
In Ruggero Pierantoni, È richiesta attenzione sul problema tremendo dello «sfarsi del progetto», in Verità a bassissima definizione, Critica e percezione del quotidiano, Einaudi, Torino 1998, pp. 186-196.
"Come potrebbe l’architetto anche il più sensibile il più profetico competere con la vita? Come prevedere che all’angolo tra il bagno e il corridoio il vecchio cadrà e si spezzerà le ossa del bacino? Oppure che Luigi avrà gli occhi azzurri come le piastrelle della cucina? O che alla mattina tu ti incanterai a studiare tutta la luce scalena che si sposta sul tuo letto? No, l’architetto non può combattere contro il disordine brulicante di noi, specie interstizia, bidimensionale fittissima e parlante […]. Consegnateci dei gusci sicuri e asciutti, non pensateci mentre ci sediamo ci alziamo afferriamo la bottiglia sullo scaffale […]. La scomodità non è per noi così scomoda. Lo spazio insufficiente non lo è sempre. L’assurdità di un appartamento può essere amata con tutto il cuore".
"Si vedono gli spigoli delle stanze, i volumi sono nitidi, la luce non conosce intoppi e scivola sui pavimenti, le pareti sono nude e dai soffitti non pende ancora nulla. È il momento in cui la casa assomiglia più alla sua pianta e al suo alzato".
In Ruggero Pierantoni, È richiesta attenzione sul problema tremendo dello «sfarsi del progetto», in Verità a bassissima definizione, Critica e percezione del quotidiano, Einaudi, Torino 1998, pp. 186-196.
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